La ‘profezia’ benché appartenente ad una corrente minoritaria ed eterodossa, circolava ben prima che fosse coniato dalla rivoluzionaria tedesca; e sicuramente essa è stata a lungo una profezia familiare e trasversale nel pur frammentato e dilaniato universo del socialismo occidentale. Per poi, nel secondo dopoguerra, essere assunta quale denominazione di una rivista politico-filosofica marxista libertaria francese fondata ed animata da Cornelius Castoriadis e Claude Lefort. Una rivista anti-leninista, ideologicamente assai prossima al comunismo consiliarista.
3. Posso essere smentito dall’autore. Ma non credo, francamente, che Gaetano si riproponga di riesumare una ‘cattedra’ di eterodossia marxista. I piedi dell’autore sono ben piantati nella storia di ieri e di oggi. La barbarie di cui parla è quella della nostra civiltà; io preferisco dire, della modernizzazione neoliberale. Il suo problema, come il mio, non è fare i conti con il capitalismo in sé ma quello assai più arduo e temerario di fare i conti con il capitalismo che è in noi.
Non c’è furbizia e ambiguità nell’alternativa rappresentata nel titolo del libro. Gaetano crede autenticamente che la risposta all’incombente barbarie del nostro modo di vita e del nostro modo di pensare vada ricercata nel diritto, in quella straordinaria messa in forma del conflitto sociale che a lungo è stato il diritto euro-occidentale.
Gaetano, tuttavia, sa bene che appellarsi genericamente alle ragioni del diritto serve a poco se non si è capaci di indicare un orizzonte, un orizzonte di senso che dica a chiare lettere quali sono i contenuti, i principi, i valori del diritto che si intende riabilitare. E qui sovviene l’inequivoco sottotitolo dell’opera, Il costituzionalismo moderno. Il costituzionalismo democratico moderno, come altrettanto inequivocabilmente è precisato prima nel Prologo e poi ampiamente e analiticamente motivato nella prima e nella seconda parte del lavoro.
4. Gaetano è esigente, non ha una visione retorica, irenica, direbbe Massimo Luciani, della scienza costituzionalistica contemporanea. E qui sovviene l’allarme contenuto nella parte finale del sottotitolo. Il costituzionalismo moderno al bivio. Perché al bivio? Perché l’eclissi della Costituzione, di cui parla in un recentissimo libro Tommaso Montanari, non è imputabile al “destino cinico e baro”.