IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

Biglobalizzazione, Ma è proprio così?

Per gli istituzionalisti liberali e i costruttivisti, infine, l’economia e le istituzioni internazionali (i primi) e i tanti soggetti sub-statuali transnazionali sono oggi attori sempre più imprescindibili delle relazioni tra nazioni e popoli.

In estrema sintesi, poiché nell’arena internazionale il monopolio della forza non è concentrato nelle mani di un soggetto legittimato e universalmente riconosciuto, è ineludibile che lo stato ponga al centro delle sue preoccupazioni la sicurezza e, a seguire e se ne ha la forza, l’egemonia. E quando interessi politici ed economici entrano in conflitto, sono i primi a prevalere, poiché il valore essenziale – in tal caso – torna ad essere la sopravvivenza. In ogni caso, il filo rosso che intreccia le diverse teorie è costituto dall’interesse a proteggersi ed espandere il potere, seguendo la via bilaterale o quella multilaterale poco importa. La differenza, viene da taluno sottolineato, si colloca nell’etica della moderazione, sebbene anche la via pacifica debba annoverarsi nella categoria della coercizione quando per imporre la sua volontà uno stato ricorre a sanzioni, embargo o altre misure mordenti, tendenzialmente assimilabili all’uso della forza.

Quanto sopra premesso, e tenendo a mente che la storia resta sempre una fonte perenne di sorprese, è possibile azzardare un’incursione, con largo spazio di fallacia, su possibili scenari a venire, con la premessa che anche nel mondo multipolare in gestazione, pur assiologicamente preferibile a quello unipolare Usa o bipolare di un tempo, non mancheranno le insidie, che potrebbero persino essere maggiori.

Secondo una prima ipotesi, in regresso ma alimentata da una potente narrazione mediatica, la superpotenza atlantica rimarrà tale ancora a lungo. Secondo un altro scenario, gli Usa saranno presto (o sono già) affiancati da altri, in una scena cumulativamente multipolare (Usa, Cina, Brics…). Una terza ipotesi – poco frequentata, ma teleologicamente seducente – prospetta un mondo plurale, che potrebbe finanche affermarsi attraverso un graduale recupero di sovranità contro lo svuotamento di democrazia e la destrutturazione istituzionale degli stati-nazione. Un percorso quest’ultimo che richiederà di contenere la mistificazione seduttiva dei raggruppamenti di nazioni (G7, Nato, Ue, Nafta e via dicendo), miranti a instaurare automatismi di sottomissione alla superpotenza imperiale e alle sue onnivore corporazioni. Il recupero di sovranità si porrebbe in tal caso quale baluardo di una recuperata etica dell’armonia nella diversità, ideologica e culturale, a sua volta precondizione di pace, equità e contenimento di ogni prevaricazione egemonica.

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