Scopo principale di questo libro, pertanto, e di rettificare una narrazione falsa, e per una ragione molto concreta: perché le false narrazioni portano a esiti molto negativi. Le narrazioni si riflettono inevitabilmente nei comportamenti; sono sia descrittive sia generative. Funzionando come modelli della realtà, esse servono da guida per l’azione. Quindi, attraverso la dinamica di azione e reazione, spinta e controspinta, possono generare quei risultati che esse stesse presumono essere già in atto. In questo modo una narrazione eccessivamente pessimistica riguardo alle intenzioni di un potenziale avversario – ciò che definisco la “narrazione del sospetto” – può aggravare le stesse minacce che pretende di mitigare.
Questo fenomeno è sotteso per esempio alla dinamica classica della corsa agli armamenti che culmina nell’escalation e nella guerra. Non incarna tanto il paradigma della seconda Guerra mondiale, con il suo corredo di implacabile espansionismo e pacificazione occidentale, quanto quello della prima guerra mondiale, quando la Germania, la Gran Bretagna, l’Europa occidentale e infine l’America precipitarono come sonnambuli nella catastrofe. E tuttavia oggi a causa delle nuove armi nucleari, la catastrofe può verificarsi più facilmente con effetti più devastanti.
Come fu nel caso della prima guerra mondiale ciascun fronte, tenendo il peggio dell’altro, cerca di rendersi invulnerabile mediante una strategia militare che ha inevitabilmente anche un potenziale offensivo: un’arma strategica a doppio taglio che gli analisti politici chiamano “dilemma della sicurezza”. È esattamente ciò che George Kennan previde riguardo all’espansione della NATO, rispetto alla quale i fatti hanno dimostrato che aveva ragione. Quell’espansione, giustificata in nome della difesa, è stata avvertita dalla Russia come una minaccia offensiva e ha portato ad azioni che a loro volta sono percepite dall’Occidente come espansionistiche. Nel 2014, Richard Sakwa ha offerto un’incisiva lettura a posteriori della situazione che Kennan aveva anticipato: “ In definitiva si è giustificata l’esistenza della NATO con la necessità di gestire le minacce di sicurezza provocate dal suo ampliamento. Gli stati del vecchio patto di Varsavia e quelli baltici hanno aderito alla NATO per rafforzare la loro sicurezza, ma questo atto ha creato un dilemma di sicurezza per la Russia che ha minato la sicurezza di tutti.”