IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

Crisi politica dell’Europa e “deoccidentalizzazione”

La guerra sta svelando il volto di un’Unione europea con l’elmetto della Nato, una presenza senza voce, emarginata e subalterna. Un’Europa che si appresta a inaugurare una politica di austerità militare per conto degli Stati Uniti.

Le nuove oligarchie del denaro

Ora, delle classi dirigenti, politiche ed imprenditoriali, consapevoli del loro ruolo, avrebbero avviato una profonda autocritica ed una correzione di rotta; non così le nuove “oligarchie del denaro” nel frattempo consolidatesi in un contesto globale i cui processi di soggettivazione sono perlopiù improntati, nella migliore delle ipotesi, a codici e statuti tecnocratici, nella peggiore si auto-rappresentano ed agiscono da meri gruppi di interesse senza scrupoli. Così la crisi si è avvitata su sé stessa. Si è passati da un sistema turbo-capitalistico arrembante, analizzato con dovizia di particolari da Luciano Gallino, ad una fase di ripiegamento tecno-capitalistico, dove l’utilizzo massivo dell’elettronica si è sdoppiato: oltre a garantire alti profitti è servito ad intensificare nei Paesi dell’Unione, sia pure in forme diversificate, la sorveglianza ed i controlli dentro e fuori i luoghi di lavoro. Il meccanismo di accumulazione basato per lo più su bolle finanziarie non si è fermato, con i relativi e immancabili scoppi quale si è avuto modo di constatare anche in tempi recenti. L’ideologia meritocratica mirante a congelare i rapporti di forza e il sistema di valutazione onnipervasivo hanno completato il quadro. La situazione è così grave che, come ha sottolineato in un bel saggio Giulio Azzolini, non è più «il tempo di generici appelli agli Stati Uniti d’Europa». Anche la diatriba che ha visto contrapposti due giganti Wolfgang Streeck e Jürgen Habermas, tra disintegrazione e più integrazione, appare «un’alternativa di retroguardia» rispetto alle urgenze attuali. La crisi è profonda perché attiene alle modalità concrete della convivenza tra popoli e culture differenti, con prospettive economiche che restano inconciliabili, e che ogni ulteriore ingegnosa messa a punto solo istituzionale rischia di aggravare. Insomma, il nodo non è istituzionale ma politicocostituzionale. Pare che in questi giorni si sia consumata l’ennesima fuga in avanti con l’annuncio, da parte della Commissione europea, di un piano da un miliardo di euro per aumentare le produzioni di munizioni nel vuoto assoluto, ancora una volta, della politica. Il discorso di Scholz al Parlamento europeo annuncia questo nuovo corso di «austerità militare», con la Germania a fare da locomotiva per conto degli Stati Uniti «nell’organizzare e, soprattutto, finanziarie il contributo europeo alla guerra» (W. Streeck).

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