Se la politica non torna grande
E già, perché la politica sembra aver abdicato alla proposizione di strategie adeguate. Smart working, smart cities, didattica a distanza meritano approfondimenti non transeunti, cercando di delineare comportamenti non effimeri, sorretti da visioni e pensieri lunghi.
Naturalmente, la prolungata assenza di regole aggiornate e adatte allo scenario digitale ha comportato inaudite fioriture di storture, mischiate ad atteggiamenti criminosi: dalle fake news, alla violenza simbolica, all’odio diffuso. E, in termini complessivi, sono cresciute ulteriormente le concentrazioni.
Mentre, attorno al corpo a corpo tra umano e non umano (robot, algoritmi, Intelligenza artificiale), si gioca una partita storica, nella quale servono creatività culturale e rinnovate culture giuridiche.
Insomma, se la politica non torna grande, non solo soccombe, ma si spegne travolta dall’astuto determinismo tecnologico. E le tecniche, senza una scienza democratica che le guidi e contenga, possono diventare pericolosissime. Ce l’hanno spiegato Norbert Wiener, Alan Turing o Marcello Cini.
Servono scelte forti e impegnative. Perché declina, altrimenti, il tessuto democratico.