IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

Dopo l’Ucraina. Un nuovo ordine energetico mondiale?

Tra i tanti effetti del conflitto ucraino non bisogna sottovalutare la formazione progressiva di un nuovo ordine energetico mondiale incentrato su una inedita alleanza tra Cina e Paesi del Golfo e un ridimensionamento del ruolo globale del dollaro.

Il Big oil continua a macinare profitti

Intanto la guerra in Ucraina non ha fermato i grandissimi profitti delle compagnie petrolifere, anzi. Si calcola che i primi cinque produttori mondiali (Jacobs, 2023), come ampiamente divulgato dalla stampa, registreranno circa 200 miliardi di dollari di utili per il 2022, il massimo assoluto raggiunto nella loro storia. Così la ExxonMobil ha dichiarato per l’anno utili netti per 55,7 miliardi di dollari, che rappresentano il record assoluto di tutti i tempi nel settore, mentre la Shell ne dichiara 40,0, il doppio che nel 2021 e mentre anche la Chevron ha raggiunto il suo record assoluto, con 36,5 miliardi di dollari. Incidentalmente, nel suo piccolo la nostra ENI ha guadagnato nel 2022 circa 13 miliardi netti, più del doppio del 2021. Ora per il 2023 si prevedono dei profitti un poco più magri dato che il prezzo del petrolio e del gas è ultimamente sceso, ma in ogni caso al momento si stima che essi si aggireranno almeno sui 150 miliardi di dollari, cifra superiore a quella da record del 2021.
Intanto il valore di Borsa dei titoli corrispondenti è cresciuto di parecchio per quattro gruppi su cinque e la gran parte dei profitti ottenuti si trasformeranno in dividendi e riacquisti di azioni proprie. I petrolieri certo non cessano di investire fortemente nel settore delle energie tradizionali, mentre continuano ad essere abbastanza tiepidi verso quelle delle rinnovabili. Anzi il capo della BP, Bernard Looney, ha di recente dichiarato di essere insoddisfatto della redditività di molti degli investimenti del gruppo in queste ultime e che sta preparando una strategia meno impegnativa su tale fronte.
Dal canto suo, la Shell ha investito in totale nell’anno trascorso 24,8 miliardi di dollari, meno di quanto abbia distribuito sotto varie forme agli azionisti e soltanto 3,5 miliardi sono andati alle energie rinnovabili.

Il ruolo strategico del trasporto marittimo

I membri dell’UE devono sostituire i 155 milioni di metri cubi di gas russo che importavano precedentemente e che arrivavano attraverso i gasdotti di quel paese con altri gasdotti come quelli dalla Norvegia e dall’Algeria, ma soprattutto attraverso il rifornimento di gas liquido naturale (GLN), che deve necessariamente arrivare via mare.
Tale trasformazione sta comportando la fortuna dei grandi cantieri navali coreani e cinesi. Così nel 2022 gli ordini di metaniere giganti ai cantieri asiatici si sono manifestati in una misura senza precedenti, raggiungendo il numero di 163, più del doppio dell’anno precedente, che pure era già stato ricco di ordini (Bezat, 2023).
Incidentalmente, i cantieri cinesi stanno godendo di un altro vantaggio dai mutamenti nel settore ambientale. Il grande sviluppo nella produzione cinese di auto elettriche sta incrementando fortemente gli ordini anche di navi adatte a trasportare le auto verso gli altri paesi. Così il gruppo Grimaldi tra l’ottobre 2022 e il gennaio 2023 ha ordinato ai cantieri cinesi dieci navi, Pure car & truck carrier (Pctc), mentre ha anche sottoscritto una opzione per altre sette unità (Forcade, 2023). Peraltro, anche le case cinesi dell’auto stanno ordinando un rilevante numero di unità navali per lo stesso scopo. Anche su questo specifico segmento i cantieri navali asiatici lavorano a pieno regime.

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