IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

Emancipazione e de-emancipazione nella costituzione liberale

Al centro de “La questione comunista” di Domenico Losurdo (Carocci, 2021) la critica radicale del liberalismo teorico e storico. Ma anche il riconoscimento del suo messaggio virtualmente emancipatorio. Una lezione di metodo che interroga anche la nostra critica dell’antropologia e della costituzione neoliberale.

La sentenza” non potrebbe essere più netta. Per Losurdo, pur «facendo ricorso a giudizi di valore contrapposti, Berlin e della Volpe erano d’accordo nel configurare lo scontro tra mondo liberale e mondo comunista come la contesa tra la libertà liberale e i diritti economico-sociali». Entrambi, chiosa il “dispositivo della sentenza”, avevano torto. Il liberalismo non può essere ridotto alla apologetica della causa della libertà individuale. Il comunismo non può essere ridotto alla apologetica della causa della giustizia sociale e dell’eguaglianza. Il declassamento delle libertà negative stride con una prassi «che ha visto sempre impegnati i comunisti a loro difesa sino al sacrificio della vita»; in prima linea contro le clausole di esclusione dalle libertà civili e politiche a danno dei popoli coloniali, delle classi subalterne, delle donne; sempre impegnati a denunciare il processo di de-umanizzazione consumato nelle società liberali e a rendere universali le premesse e le promesse del liberalismo.

Una cosa è condannare – precisa Losurdo – come monca una libertà che escluda i diritti sociali ed economici, ai giorni nostri contestati anche sul piano teorico dalla reazione neoliberista, un’altra cosa è liquidare in blocco la libertà liberale quale libertas minor e libertà formale. Al contrario, l’ideale della libertà appartiene ai punti alti della tradizione liberale da cui il comunismo ha da apprendere se vuole coltivare il suo ambizioso, e senza precedenti, progetto di una emancipazione politica e sociale dell’umanità nel suo complesso.

È quello che postula il costituzionalismo liberal-democratico e il costituzionalismo democratico-sociale. Che la libertà costituisce, insieme al principio lavorista e all’eguaglianza sostanziale, l’orizzonte simbolico e morale della nostra Carta fondamentale e di tutte le Costituzioni del secondo dopoguerra che hanno sancito la fine dell’età dell’innocenza de liberalismo.

Un revisionismo salutare

Al pari del costituzionalismo democratico-sociale, Losurdo è interessato non solo a salvare le libertà liberali dalle clausole di esclusione del liberalismo storico ma anche i pregi del liberalismo come dottrina costituzionale.

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