IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

Emancipazione e de-emancipazione nella costituzione liberale

Al centro de “La questione comunista” di Domenico Losurdo (Carocci, 2021) la critica radicale del liberalismo teorico e storico. Ma anche il riconoscimento del suo messaggio virtualmente emancipatorio. Una lezione di metodo che interroga anche la nostra critica dell’antropologia e della costituzione neoliberale.

 C’è vita oltre il neoliberalismo?

Domenico Losurdo non c’è più. Se ci fosse mi piacerebbe discutere con Lui, nella sua accogliente dimora di Colbordolo, un tema, per me, di fondamentale rilevanza politico-teoretica. Abbiamo qualcosa da imparare anche da quella pervasiva costituzione neoliberale che disciplina oggi le nostre vite e che sta riscrivendo il nostro catalogo dei diritti e dei doveri?

Penso che Mimmo si appellerebbe, in prima battuta, alla ‘legge’, perspicuamente declinata nella sua opera, della permanente dialettica antagonistica tra emancipazione e de-emancipazione come una peculiarità costitutiva della modernità. Una dialettica che espone la hegeliana “libertà concreta”, incardinata nella dimensione pubblico-politica dello Stato, ad essere rimessa continuamente in questione (F. Fistetti, 2022).

Presumo che direi, bene. I nuovi diritti civili, o incivili che siano, i nuovi diritti umani o disumani che siano, i nuovi doveri che l’individuo neoliberale si autoimpone, i populismi, di destra o di sinistra che siano, sono la forma ‘postmoderna della de-emancipazione, nel mio lessico della de-costituzionalizzazione.

Ma dove sono oggi, chiederei a Mimmo, i processi antagonistici che attivano conflitti e meccanismi di emancipazione e cittadinanza? Quali sono, in potenza, i ‘sostituti funzionali’ del suffragio universale, del partito di massa, del diritto di contrattazione collettiva? Quali sono le “strategie antagoniste” alle strategie infinite di infantilizzazione della moltitudine di cui parla Michele Prospero nella sua perspicua interpretazione di Domenico Losurdo.

Il diritto al lavoro come diritto di partecipazione politica

Il gramsciano pessimismo dell’intelligenza fa dire, non solo a me, che non solo allo stato quelle “strategie antagoniste” non si danno, ma che le nostre democrazie liberali si stanno trasformando di fatto in regimi neo-censitari pur in assenza di restrizioni formali del suffragio, dei diritti politici, del pluralismo.

Il gramsciano ottimismo della volontà ci obbliga ad andare oltre. A scavare più a fondo nell’attuale ordine neoliberale, a scavare nelle ragioni che ne alimentano agli occhi di tanti l’ineluttabilità.

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