Come non c’è universalismo monistico così non c’è decisionismo in Grozio – in Hobbes invece è almeno possibile ipotizzarlo-: la sua non è una teologia politica culminante nella decisione sovrana, quanto piuttosto una teologia giuridica. La lacerazione della coscienza europea, lo sfondamento moderno delle basi dell’ordine, sono affrontati da lui attraverso un deismo esile ma tenace resiliente che supporta tanto la pace quanto la guerra, senza rotture radicali senza fondazioni inconcusse.»
[Ugo Grozio, Il diritto di guerra e di pace, a cura di Carlo Galli e Antonio Del vecchio, Scuola di Pitagora, 2023]