IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

Il commercio estero tedesco tra norme europee, Usa, Cina

La Cina è il più importante partner commerciale della Germania. Ma la forte spinta USA, sostenuta dal partito americano presente in Europa, punta a ridurre al massimo i rapporti con il gigante asiatico.

La virata del 2021-2022 e i rapporti con la Cina

Le catene globali del valore sono state messe a dura prova nel 2021 e ancora nel 2022 a causa in particolare delle difficoltà di movimento internazionale dei beni intermedi, contribuendo così alla fine ad assottigliare l’avanzo commerciale tedesco (Altomonte, Di Sano, 2023). Tale calo si è intensificato nei primi mesi del 2022 con lo scoppio della guerra in Ucraina e la conseguente crescita dei prezzi dei beni importati ed è continuato sino alla fine dell’anno. Si tratta di un incidente congiunturale o di un cambiamento di base della situazione?
Analiticamente, la cosa si spiega intanto anche con la crescita delle importazioni dei beni chimici a seguito del forte aumento dei costi interni dell’energia nel settore dei macchinari e dei trasporti, cosa che ha portato anche ad una progressiva dislocazione degli impianti verso altri paesi. Nel giro di pochi mesi la Cina ha aumentato in Germania la sua quota di mercato nel settore, passando da meno del 4% nel novembre 2021 fino al 17% del maggio 2022 (Altomonte, Di Sano, 2023). Nel resto del 2022 la Germania sembra aumentare ancora la propria dipendenza verso il paese asiatico.
La Cina è il più importante partner commerciale della Germania da sette anni e si può anzi oggi considerare un pilastro fondamentale della prosperità del paese. Nel 2021 essa forniva ormai poco meno del 12% delle importazioni, contro il 7,6% dell’Olanda, il 6,1% degli Usa e il 5,4% dell’Italia; a livello delle esportazioni il principale partner erano gli Usa, con l’8,9% del totale e la Cina era seconda con il 7,6%. La Germania è poi tra i principali paesi di origine degli investimenti esteri nel paese asiatico.
Come ha affermato qualche tempo fa un importante manager tedesco, in diversi settori “se non sei a tavola con i cinesi, sei nel menu”.
Ora si assiste nel paese e anche a livello di UE ad un dibattito sui rapporti economici con la Cina, con gli Stati Uniti che spingono in maniera sempre più forte per ridurli al massimo. Essi trovano una facile sponda nel vasto partito americano presente in Europa. Ma il governo tedesco, nella figura in particolare del cancelliere Scholz, difende con vigore gli interessi della Germania nel paese asiatico e si mostra del tutto contrario alla politica americana di decoupling.

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