Ma c’è dell’altro. Se infatti La supremazia tecnologica guadagnata dall’Occidente sull’Estremo Oriente attraverso una rivoluzione industriale può spiegare perché i popoli estremo orientali si vedessero costretti ad aprire le porte alla civiltà occidentale nel secolo XIX, dobbiamo ancora spiegare perché nei secoli diciassettesimo e diciottesimo essi fossero stati indotti a scacciare i visitatori occidentali e a rompere i rapporti col mondo occidentale. Tale epilogo del primo incontro fra Estremo Oriente e Occidente moderno è sorprendente, a tutta prima; poiché quando gli occidentali avevano fatto la loro prima comparsa all’orizzonte estremo orientale, nel secolo sedicesimo, i popoli dell’Estremo Oriente si erano mostrati più propensi ad accogliere questi stranieri allora ha fatto sconosciuti e ad adottare il modo di vita che non trecent’anni dopo, quando gli occidentali tornarono con la cattiva reputazione acquistata la prima visita. Eppure questo secondo incontro in cui i popoli estremo orientali erano decisamente riluttanti e impegnarsi, terminò con l’accoglimento del modo di vita occidentale in Estremo Oriente, mentre il primo incontro, iniziato con un benvenuto, era finito in una ripulsa. Qual è la chiave di questa notevole differenza fra i due atti del dramma che è stato lo scontro tra Oriente e Occidente?
Il diverso modo in cui i popoli stremo orientali reagirono la civiltà occidentale in queste due occasioni non fu questione di arbitrio o capriccio. La reazione fu diversa perché diversa era la sfida che nelle due occasioni essi dovettero affrontare. Nel secolo diciannovesimo la civiltà occidentale si presentò soprattutto come tecnologia estranea; nel sedicesimo invece si era presentata soprattutto come estranea religione. Questa differenza nell’aspetto esibito dall’intrusa civiltà occidentale spiega la differenza della reazione che suscitò nei cuori e nelle menti estremo-orientali alla sua prima e alla seconda venuta; poiché una tecnologia estranea non è tanto difficile da accettare quanto una religione estranea.