IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

La guerra è nell’interesse dell’Italia?

Essere cobelligeranti è nell’interesse nazionale? L’Italia si ritrova nelle condizioni di maggiore debolezza, perché è troppo grande per arrabattarsi e, allo stesso tempo, troppo piccola e fragile

Informazione e propaganda

Questo, ovviamente, rischia di mutare l’informazione in propaganda. Ma l’insidia alla libertà del pensiero e della cultura non è minore. La proposta della Von der Leyen di oscurare i siti russi, per quanto spudoratamente faziosi ed unilaterali possano essere, difficilmente si può ritenere compatibile con le libertà fondamentali garantite dall’Unione e dalla nostra Costituzione. L’idea di una censura delle fake news potrebbe sembrare una cosa sensata, se non fosse che presuppone qualcuno legittimato a decidere dove stia il vero e dove stia il falso o – meglio – quando e fino a che punto si possa tollerare una mezza-verità o una mezza-falsità: un arbitro universale della veridicità e della giustezza designato da chi? La proposta di escludere gli atleti russi dalle competizioni sportive offende principi elementari della nostra civiltà giuridica. Come l’ostracismo ai classici della letteratura russa e ai suoi artisti offende la cultura e la sua universalità. Ma quel che, forse, è ancora più grave, e sembra intollerabile, è che tutto questo sta producendo il diffondersi di una crescente “prudenza” nel manifestare pubblicamente le proprie opinioni: chi non condivide anche aspetti marginali del mainstream o fa precedere il proprio pensiero da mille cautele (“premesso che c’è un aggredito e un aggressore e che l’aggressore è un macellaio, un animale, un criminale …”) oppure preferisce tacere.
Tutte queste cose, prese di per loro, possono sembrare, e sono, piccole cose rispetto alla gravità di quel che accade, ai morti ed alle distruzioni. Ma poiché non si sa dove giungerà quel che accade, non si può sapere fino a che punto giungeranno, cumulandosi, tutte queste piccole cose. E così un disagio crescente si impadronisce della nostra società e sembra annunciare che non c’è più spazio per tutti.
Della guerra e delle sue conseguenze sull’Italia si può discutere quanto si vuole, ed anche di queste considerazioni e del pessimismo che le attraversa si può discutere a lungo: anzi è bene che se ne discuta sempre di più. Ma proprio per questo fa specie sentir dire dal simpatico e sincero Alan Friedman che “Draghi è il più americano dei leaders europei” senza che in Parlamento se ne possa discutere.

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