IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

La proposta, un’Agenzia europea del debito

L’agenzia europea del debito ha il compito di gestire per conto degli stati membri l’accesso al mercato, filtrando, grazie alla sua credibilità, il rischio di fiammate irrazionali: il massimo di federalismo e di collaborazione interstatale che ci si può permettere a trattati vigenti.

Il vantaggio è doppio: per gli stati, che da quel momento e per quell’importo, non avranno più il problema del suo rifinanziamento a scadenza, ma del suo servizio perpetuo, mediante il pagamento di rate di ammortamento perpetue; per i mercati, che continueranno a comprare obbligazioni (della EDA) a scadenza finita.

Questo schema di fatto filtra sistematicamente quello che si chiama rischio di liquidità e di rifinanziamento, che l’esperienza ha mostrato essere molto più sensibile alle aspettative che non ai fondamentali.

Tuttavia, la EDA non ha nessun aspetto mutualistico, che avvantaggerebbe gli stati più finanziariamente deboli a scapito dei più forti, alimentando la possibilità dell’azzardo morale. Non essendo mutualistica, la EDA non solo rispetta l’articolo 125 del TFUE, che vieta la mutualizzazione, ma rispetta il principio democratico che ne è alla base: non è giusto obbligare un contribuente del paese A a pagare per il debito del paese B, semplicemente perché questo contribuente non ha contribuito a eleggere il governo del paese B. In assenza di un governo, e di un ministero delle finanze, compiutamente federali, cioè a base elettorale davvero europea, la mutualizzazione non è una soluzione percorribile.

Perché è evitata? Perché il calcolo delle rate di ammortamento praticato dalla EDA nei confronti dei singoli paesi tiene conto delle differenze nei loro fondamentali, e quindi della loro differente rischiosità. A titolo di esempio (e con il caveat che il metodo usato nei nostri articoli scientifici non è l’unico metodo pensabile, e dovrebbe essere sostituito da metodi di valutazione interna qualora la EDA gestisse effettivamente tutto il debito dei paesi membri): la rata di ammortamento annuale di un paese “tripla A” sarà inferiore alla rata di ammortamento di un paese “tripla B”, secondo una proporzione che dipende dalla probabilità di default di ciascun paese. Ognuno paga in base al suo rischio. Ma solo in base al suo rischio fondamentale.

Ovviamente, trattandosi di prestiti perpetui e siccome le condizioni complessive possono cambiare, sia sul mercato, sia nello stato delle finanze pubbliche (miglioramento o peggioramento), la rata annuale è soggetta a “repricing”, viene cioè ricalcolata ogni volta che si determini una variazione nei parametri cruciali, e il nuovo tasso viene applicato all’intero prestito perpetuo. Si può dunque facilmente intuire che non solo non vi è mutualizzazione, ma che la EDA esercita anche un ruolo disciplinante: il principio di responsabilità rimane in capo agli stati, e la EDA esercita semplicemente un ruolo protettivo, di “filtro” delle irrazionalità del mercato.

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