IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

L’intervento. Il Governo Draghi è davvero intoccabile?

Il ruolo dell’Italia in uno scontro senza precedenti tra la Nato, diventata braccio armato di un aggressivo primato occidentale, e la Cina. È questo il vero tema di cui bisognerebbe discutere per decidere della sorte del Governo Draghi.

Criticare l’Occidente, dall’interno

Attenzione: non è una via anti-occidentale, ma una critica interna a un Occidente che non rispetta affatto i valori per i quali si dice pronto a scatenare la terza guerra mondiale, con le sue possibili conseguenze nucleari. Penso alla dignità della persona umana: che dai tempi della Rivoluzione francese (e prima da quelli del Vangelo) non può essere usata come un mezzo, ma è sempre e solo un fine. Il che vuol dire che la guerra non è mai la soluzione, ma solo e sempre il peggiore dei mali. E che non possiamo fare la coalizione del bene e della democrazia sulla pelle del popolo curdo. Così come la competizione internazionale non si può fare sulla pelle dei lavoratori. In altre parole, significa tenere accanto alla libertà la giustizia sociale, alla diversità l’eguaglianza, alla libertà del mercato l’interesse collettivo e generale della società.

Oltre i due blocchi

Politica interna e politica internazionale sono indivisibili: una democrazia che davvero pratichi questi valori al proprio interno non ha alcun interesse alla guerra. Sono, viceversa, le democrazie in profonda crisi dell’Occidente a mettersi l’elmetto, annunciando al mondo il ritorno di una sua spaccatura in due blocchi. Del resto, solo un Occidente che davvero pratichi i valori in cui dice di
credere può avviare un confronto vero e serrato, fatto innanzitutto di conoscenza reciproca profonda, con Cina e Russia che porti infine a una loro evoluzione. Perché è del tutto evidente che quei sistemi sono disumani e ingiusti (in modo diverso da come anche il nostro lo è): ma la via del loro cambiamento non può passare per una guerra mondiale fondata sul presupposto di una superiorità etica dell’Occidente. Ora, non è di questo che dovremmo parlare, ovunque e perfino in Parlamento? Non è forse un nodo che trascende gli effimeri rapporti personali tra i nostri leader? Non è su questo che bisognerebbe cercare il consenso della parte del Paese che non vuole la guerra permanente? E dunque non è su questo che bisognerebbe decidere se restare o non restare in questo Governo, che la sua scelta di guerra l’ha già fatta e la celebra ogni giorno? Se il Movimento 5 Stelle cerca una questione sulla quale rompere, per tornare a parlare al Paese di un cambiamento radicale, dubito che ne possa trovare una più grande, e più urgente.

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