IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

L’ipocrisia della legalità internazionale

La guerra in Ucraina sta esasperando l’ipocrisia della legalità internazionale manifestatasi al termine della guerra fredda con la caduta dell’URSS. L'Europa è diventato lo spazio periferico dove è .possibile fare caccia grossa?

Il mondo non è uno, ma plurale

La fine della guerra fredda, con la fine della struttura duale del mondo, è stata la grande occasione dell’universalismo: affermazione dei diritti umani, progettazione di ordini mondiali non più Stato-centrici, trasformazione dell’ONU da struttura di Stati in istanza d’intervento ubiquitario a proteggere le popolazioni minacciate da tiranni, giuridificazione della politica internazionale e della guerra, divenuta crimine attuato da individui di cui si può esigere la traduzione davanti a corti internazionali: «Ma questo intreccio di diritto internazionale e diritti umani a forte connotazione morale, questo globalismo giuridico, questo universalismo, non sanno fare i conti col fatto che il mondo non è uno, ma plurale; e di conseguenza i dispositivi universalistici non sono neutri, ma politicamente orientati; la pace ha i propri “signori”, che esibiscono il proprio potere e il proprio diritto di giudicare e punire, praticando la “guerra umanitaria”, la guerra unilateralmente giusta, e istituendo Tribunali penali internazionali» [Galli, 249].

Il tramonto definitivo dello ius publicum europeum

La guerra in Ucraina rimette senz’altro l’Europa al centro delle tensioni e dei calcoli strategici dei principali attori; ma lo fa in un contesto nel quale è evidente a tutti – a cominciare dai protagonisti diretti e indiretti della guerra – che il baricentro politico, economico e strategico del sistema internazionale si sta spostando altrove. Anzi, non possiamo illuderci: se la guerra militare è sintomo di perifericità, se non addirittura il marchio della propria perifericità, ci sarebbe da chiedersi se la spaventosa guerra in Ucraina non sia l’ultimo sintomo della destituzione dell’Europa da centro del mondo e del tramonto definitivo dello jus publicum europaeum.

Squarciato il velo dell’ipocrisia abbiamo realizzato che non esiste l’universalismo, che il globo non è un unico spazio liscio, che esistono diversi universalismi che sono in conflitto e che la giuridicizzazione della guerra è una sottile e fragile maschera che nasconde il dato tragico che la politica non può fare a meno della guerra, e che questa, quindi, «non è un’interruzione del logos ma ne è l’origine e non solo lo strumento; o almeno ne è l’ombra; e che lo sforzo immane della ragione, volta a normalizzarla, non può del tutto rischiarare, perché è un’ombra che la ragione ha in sé originariamente» [Galli, 209-210].

Vuoi ricevere la nostra newsletter?

Privacy *

Newsletter

Privacy *

Ultimi articoli pubblicati