Sottosviluppo e sviluppo nella Cina degli ultimi decenni
(..) un’analisi e in una messa in guardia che possono valere anche per la Cina. I mutamenti intervenuti negli ultimi decenni potrebbero essere illustrati con una metafora. Ecco due treni che si allontanano dalla stazione chiamata «Sottosviluppo» per avanzare in direzione della stazione chiamata «sviluppo».
Uno dei due treni è superveloce, l’altro è di velocità più ridotta: di conseguenza, la distanza tra i due aumenta progressivamente. Tale sfasatura si spiega agevolmente se si tengono presenti le dimensioni continentali della Cina e la sua storia tormentata: le regioni costiere, che già disponevano di infrastrutture sia pure elementari e che godono della vicinanza e della possibilità di scambio con paesi sviluppati, sono in una condizione più favorevole rispetto alle regioni tradizionalmente più arretrate, senza sbocco al mare e per di più confinanti con paesi e con aree contrassegnate dal ristagno economico. Ben diverso è il quadro che presenta l’Occidente: per questa regione del mondo non pochi osservatori parlano di ritorno di una miseria che sembrava debellata e che irrompe in una società in cui l’opulenza si concentra in una cerchia sempre più ristretta. Per la Cina occorre invece parlare di ritorno del benessere o di una condizione di vita dignitosa, sia pur nell’ambito di un processo ricco di contraddizioni; pur di diversa velocità, i due treni della metafora avanzano verso il medesimo traguardo. Se negli Usa e in Europa occidentale l’emergere o l’inasprirsi della seconda «grande divergenza» e lo smantellamento dello Stato sociale sono stati preceduti da una campagna ideologica che (…) con Hayek depennava i diritti economici e sociali dal catalogo dei diritti, in Cina si è verificato un processo ideologico e politico del tutto diverso. Nel promuovere la svolta del 1979, ben lungi dal mettere in discussione i diritti economici e sociali, Deng Xiaoping ne ha sottolineato la centralità. Ha criticato il vecchio modello per il fatto che, incapace com’era di sviluppare le forze produttive e di superare la situazione di penuria, non era in grado di appagare realmente il diritto alla vita e a una vita dignitosa (…)