L’Europa delle transizioni “gemelle”
Un autentico “cambio di passo” dell’Unione europea si è realizzato dopo la pandemia sanitaria ed economico-sociale, sebbene anch’essa sia stata affrontata con soluzioni emergenziali, altamente creative e al di fuori dei trattati. Le istituzioni di Bruxelles hanno “inventato” una politica fiscale para-federale, supportata anche da inedite forme d’indebitamento sovranazionale (i c.d. “eurobonds”), allo scopo di finanziare un vasto programma infrastrutturale rivolto alla duplice transizione ecologica e digitale delle economie nazionali.
Non si è trattato, tuttavia, di un vero “cambio di paradigma”. A fronte di importanti fattori di discontinuità sul piano della politica economica, che si colora di tratti “keynesiani”, la complessiva logica della governance pandemica non si distacca dal postulato della legittimazione funzionalista basata sui risultati, quale surrogato della legittimazione democratica basata sul mandato. Se si leggono attentamente i regolamenti comunitari che disciplinano NGEU, ci si avvede inoltre che la politica della condizionalità (eredità della crisi dei debiti sovrani) rimane un elemento chiave. Le erogazioni dei finanziamenti sono condizionate “a monte” dalle strategie di politica economica definite a Bruxelles (i fondi devono essere destinati agli investimenti per la transizione ecologica per il 37 % e per la digitalizzazione per il 20 %), ma anche “a valle”, poiché il pagamento delle diverse tranche degli aiuti è condizionato al rispetto delle raccomandazioni che annualmente la Commissione europea invia agli Stati membri nella cornice del Semestre europeo.
La verifica sul rispetto delle condizionalità è affidata a una misurazione numerica e quantitativa delle politiche economiche degli Stati membri. Le erogazioni dei fondi sono, infatti, legate alle “performance” dei singoli Stati membri. Ogni tranche dei trasferimenti diretti e dei prestiti agevolati sarà erogata a condizione che sia dimostrato il raggiungimento di dettagliati milestones e targets che riflettano il progresso nell’adozione delle riforme e dei piani di investimento.