Forme del declino. Da Draghi al draghismo
Il declino italiano è il tema apparentemente inattuale di questo numero quattro di fuoricollana.it. Da qualche tempo non se ne occupa più (quasi) nessuno. Un’ottima ragione, dunque, per parlarne. Non tanto per andare in direzione ostinatamente contraria al dilagante sentimento collettivo (questo, lo sanno bene i nostri lettori, è nel nostro Dna), quanto per capire le ragioni di questa sciagurata rimozione. La principale delle quali porta oggi il nome di un anestetico, draghismo, neologismo entrato a pieno diritto nei dizionari della lingua italiana.
LA LAMA
Draghi, ieri oggi domani
di Andrea Guazzarotti
Proprio nel luglio 2012 il Draghi del whatever it takes ammonì i mercati (cioè gli speculatori) che se non avessero cambiato registro, lui li avrebbe rimessi in riga con i potenti mezzi della BCE. Anche se molti lo ritennero un bluff ben congegnato, i mercati (cioè gli speculatori) preferirono non andare a vedere le carte dell’autorevole banchiere centrale. Con i riottosi partiti italiani, Draghi ha usato un tono similmente minaccioso, ma quelli (i riottosi partiti) non hanno creduto al bluff e hanno voluto andare a vedere. Anche perché la speculazione sul mercato della politica italiana dell’unico partito rimasto all’opposizione stava facendo crescere troppo lo spread tra gli alleati del centro-destra.
LA POSTA IN GIOCO
La lunga scivolata dell’Italia. Conversazione con Giorgio Rodano
di Antonio Cantaro
Il declino del bel Paese, dal miracolo economico alla pandemia, nel racconto dell’accademico che ha diretto “La Rivista Trimestrale”, la prestigiosa pubblicazione fondata da Claudio Napoleoni e Franco Rodano. Una intervista d’altri tempi sul destino dell’Italia.
Il doppio declino dell’economia italiana
di Vincenzo Comito
Il primo storico declino dell’economia italiana prende forma tra il Cinquecento e il Seicento, il secondo negli ultimi decenni dello scorso secolo. Ad accomunare i due declini, il tradimento della borghesia e la debolezza delle classi dirigenti.