IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

Postpandemia. Pensieri (meta)giuridici

Il verbo della postpandemia è ripresa, ripartenza, tornare alla normalità dell’ordine pre-pandemico. Il nome del nuovo umanesimo, l’orizzonte di senso chiamato ad alimentare la ripartenza, è sviluppo sostenibile.

[…] Il verbo della postpandemia è ripresa, ripartenza, tornare alla normalità dell’ordine pre-pandemico. Il nome del nuovo umanesimo, l’orizzonte di senso chiamato ad alimentare la ripartenza, è sviluppo sostenibile. Adattatevi e siate resilienti è l’universale parola d’ordine quotidianamente rivolta a tutti noi. Cesura e discontinuità. Varianti e invarianti. Entro un ethos, che vorrebbe essere accattivante, a rimettersi in cammino.

Verso dove, con quali risorse emotive, con quali forze sociali? Cammino è immagine impegnativa e esigente, piena di significati emotivi nella cultura occidentale che ha mantenuto, più o meno consapevolmente, un rapporto con le parole della Bibbia. Con le speranze degli ultimi, dei governati, da questa veicolate.

Non è, perciò, per un vezzo intellettuale che faccio ricorso a questa immagine. La Bibbia non è solo il libro di ebrei e cristiani, il testo rivelato che rimanda alla fede, ma è anche il testo secolare che contiene un grande ed esemplare racconto sul fondamento di legittimazione della politica. Il racconto per eccellenza della coscienza culturale dell’Occidente. Un testo esemplare per uno studio critico ed esigente del costituzionalismo moderno e contemporaneo.

È, da questo punto di vista, che il paradigma esodico ha richiamato la mia attenzione. Per la sua distanza dalle preoccupazioni dell’uomo dei nostri giorni, dall’antropologia neoliberale di massa che sembra non risparmiare più nessuno. È solo mettendo a fuoco le origini e le ragioni di questa distanza che è possibile e proficuo aprire una discussione sulle condizioni che possono rendere la grande storia dell’esodo una narrazione ancora vitale e feconda. Almeno per chi non è rassegnato alla triste ideologia che ci si debba semplicemente adattare ad uno sviluppo, diceva Pier Paolo Pasolini, senza progresso, ad una modernizzazione senza civilizzazione. […]

Quarta di copertina

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