IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

L’Occidente nella biglobalizzazione

L’Europa sta invecchiando. E sta invecchiando male, come ci ricorda Paolo Rumiz nella sua ultima opera “Canto per Europa” di cui trovate qui la presentazione. Invecchiare è naturale, è un destino ineluttabile. Invecchiare male non lo è. Accade quando non ci si rassegna al mondo nuovo, non se ne comprendono le tendenze essenziali e le fondamentali leggi di movimento.

Questa è, invece, come sanno i nostri lettori, la temeraria impresa in cui è impegnata fuoricollana sin dal numero zero, edito poco più di un anno fa, dal provocatorio e preveggente titolo “Il virus atlantico”. Oggi, grazie anche ad un significativo irrobustimento del nostro, del vostro, web magazine (una redazione più larga, nuovi collaboratori, nuovi progetti editoriali e di formazione), ci proponiamo di alzare ulteriormente il tiro. Di cominciare a nominare quali sono alcune di queste essenziali e fondamentali tendenze. De-occidentalizzazione e Bi-globalizzazione. Al momento assumeremo che si tratti semplicemente di “fatti”. Se siano dei “fatti normativi” è questione che lasciamo aperta alla ricerca, all’approfondimento, al confronto, al dibattito. Quello che sappiamo – e che i diversi contributi pubblicati in questo numero in varia guisa supportano – è che la prospettiva di una de-occidentalizzazione del mondo non è più, come in passato, solo una brillante profezia letteraria.

La parola de-occidentalizzazione del mondo è adoperata al momento prevalentemente da cultori di discipline secondarie quali la “geopolitica delle religioni”. Per la seconda volta nella storia – si dice – il baricentro dell’economia e della politica mondiale si sta spostando, dopo quattro secoli di intervallo, di nuovo in Oriente. Niente di avveniristico, a parlare sono eventi la cui contestualità non può, non deve, essere sottovalutata. Cominciamo, sia pur disordinatamente, a metterli in fila.

La Cina, nonostante le sfide del Covid-19 e della recessione economica, continua a muoversi costantemente verso l’obiettivo dichiarato di diventare una moderna potenza socialista entro il 2050. In Brasile, la rielezione di Luiz Inacio Lula da Silva come presidente fa sì che l’80% dell’America Latina ha oggi governi di sinistra che sostengono la necessità di mantenere le distanze dagli Stati Uniti e di promuovere una maggiore indipendenza e integrazione dell’America Latina, come emerge già dal contributo di Marcos Aurelio da Silva. Nel Sud-Est asiatico, che ha ospitato di recente i vertici dell’Asean, del G20 e dell’Apec, l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico ha mantenuto con cura la stessa distanza dalla Cina e dagli Stati Uniti.

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