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cultura politica e costituzionale

IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

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IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

Numero 21 – Giugno 2024

Palestina nella testa, Israele nella testa

Questo numero è plurale e dialettico. Autenticamente, non per formale ed ipocrita concessione ai dettami del politicamente corretto. Ci sono opinioni diverse tra noi sulla questione israelo-palestinese, pur condividendo il comune diritto di esistere di Israele e della Palestina. Due “sentimenti” accomunano i contributi di apertura di Antonio Cantaro, Donato Caporalini e Luigi Alfieri.

Allo stesso tempo

Leggiamo regolarmente, con attenzione, Le Grand Continent. La nostra distanza politica e intellettuale dalla autorevole rivista non ha bisogno di essere sottolineata. Ma si impara sempre qualcosa di quello che passa nella testa di una parte dell’establishment unionista. Il 15 giugno di quest’anno palpabile è anche il suo smarrimento non solo politico ma anche emotivo. Come testimonia questa Lettera della domenica, dall’emblematico titolo Le goût de la dissolution.

La Palestina in testa

La Palestina è una Storia che ritorna, un passato che non passa. L’ultimo esempio di colonialismo di insediamento, pulizia etnica e apartheid su vasta scala. Nessuno di noi sarà davvero libero finché non faremo davvero i conti con il colonialismo e il razzismo

Israele in testa

La Palestina in Testa, Israele in Testa. I palestinesi nel Cuore, gli ebrei nel Cuore. Per noi, ‘marxo-gramsciani’, si chiama “quistione”. Questione ebraica, questione israelo-palestinese. Ovvero, del ritorno della politica, della ragione, del diritto. Contro ogni demonizzazione assoluta dell’altro, del nemico.

L’antisionismo è antisemitismo?

L’antisemitismo è un’idea inconsistente e, allo stesso tempo, inattaccabile con argomenti razionali. L’antisionismo è il punto di vista, “Palestina libera dal fiume al mare”, del nazionalismo arabo. Dieci milioni di persone, che ci sono, non dovrebbero esserci. Perché ebrei

Il martello di Maslow

Qual è il bilancio dell’unipolarismo USA? Per il Watson Institute oltre novecentomila vittime, costi finanziari in trilioni e neanche l’apparenza di un ordine politico. A mancare non è stata la forza, ma la politica: una visione, un progetto.

Quale pace (“perpetua”) oggi?

La gestione statunitense dell’ordine mondiale non sana, anzi aggrava la conflittualità internazionale. Rileggere il progetto kantiano “Per la pace perpetua” può essere estremamente istruttivo per orientarci nel presente.

Hegel e la guerra

La guerra non è qualcosa di esterno alla storia. L’Unione europea, avendo espulso dal proprio orizzonte il tema della guerra, se la ritrova in casa senza comprenderne la genealogia. E mentre l’Onu certifica la sua impotenza, prende forma un mondo multipolare.

Verso un nuovo ordine (disordine) mondiale

Il diciannovesimo secolo ha visto l’europeizzazione del mondo, il ventesimo la sua americanizzazione e il ventunesimo l’asianizzazione, nel quadro più generale di uno spostamento del centro del mondo da Ovest verso Est. Un nuovo capitolo dell’avventura umana si sta scrivendo sotto i nostri occhi?

Le guerre non sono tutte uguali

Guerra giusta, guerra legale, guerra informe, guerra infinita. Un viaggio di sola andata per le dottrine neoliberali della guerra senza pace. Questi i temi al centro di una lezione, svolta a Rimini lo scorso 6 maggio, rivolta ai segretari regionali della CGIL. Solo un nuovo diritto di pace ci salverà.

Buona notte Gaza, parla anche Tu

La notte di Gaza è buia a parte il bagliore dei razzi, silenziosa a parte il rumore delle bombe, terrificante a parte il conforto della preghiera, nera a parte la luce dei martiri. Buonanotte, Gaza.

Non lasciate che il ramo d’ulivo cada dalla mia mano

Bassam Aramin è palestinese. Rami Elhanan è israeliano. Il conflitto colora ogni aspetto della loro vita quotidiana, dalle strade che sono autorizzati a percorrere, alle scuole che le loro figlie, Abir e Smadar, frequentano, ai check point. I loro racconti tratti da Apeirogon di Colum McCann, Feltrinelli 2021.

Enrico Berlinguer sulla Palestina

Berlinguer è sul Palco della Festa nazionale dell’Unità di Tirrenia (Pisa) il 19 settembre 1982, per il comizio di chiusura, a poche ore dal massacro di civili palestinesi nei campi profughi di Sabra e Shatila. Pubblichiamo la trascrizione di un estratto tratto dalla registrazione audio di un militante del Pci, Giuseppe Ciari.

Siamo ancora umani?

C’era una volta la curiosità. Oggi tutto l’umano diventa estraneo. Nel tempo dell’IPhone stiamo diventando oggetti senza potere di decisione. Il capitalismo ha “dimenticato” che l’uomo è la forza produttiva decisiva. Come ricordarglielo?

Padre Mauro Armanino, diario dal Niger

Le Afriche non accetteranno facilmente di essere svendute alle ideologie dominanti nell’Occidente. Per chi ‘ogni giorno in più è una vita’ non è credibile che il cambiamento di sesso dei bimbi o le bandiere tricolori LGBT siano una priorità.

Scuola di educazione alla politica, III modulo, Roma 6-8 settembre

Pubblichiamo la registrazione completa della Scuola di formazione politica, “L’Occidente senza storia, L’Europa al bivio”, svoltasi a Roma il 6-8 settembre. L’ultima tappa di una consolidata collaborazione di fuoricollana con l’associazione Patria e costituzione e la rivista La Fionda.