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cultura politica e costituzionale

IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

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IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

Numero 13 – Giugno 2023

Contro la sinistra neoliberale

Sahra Wagenknecht, dopo le dimissioni dal gruppo parlamentare della Linke nel 2019, denuncia lo scivolamento del suo Partito verso quella forma di neoliberismo progressista che ha contagiato tutte le sinistre occidentali. In questo testo delinea un programma fondato su valori non individualistici ma comunitari.

Scusate il ritardo

Scusate il ritardo. Ma volevamo essere sicuri di averci visto bene, circa un mese fa, quando pensavamo di avere intravisto all’orizzonte i colori delle sconfitte elettorali che le sinistre europee venivano accumulando un po’ dappertutto. Dati già allora impietosi che indicavano chiaramente che i colori non erano da nessuna parte quelli della rinascita, dell’arcobaleno. Ci siamo dati un po’ più di tempo per chiudere questo numero tredici. Abbiamo fatto bene. I colori erano, in verità, quelli dell’arcobaleno, ma di un arcobaleno capovolto, con le sembianze di un sorriso. Il sorriso delle destre, di quasi tutte le destre europee.

Syriza, una disfatta annunciata?

La sconfitta alle ultime elezioni si aggiunge alla serie di inequivocabili fallimenti politici e elettorali delle altre sinistre europee. La vittoria della destra rispecchia l’egemonia del metodo di governo neoliberale, unito ad un virtuoso pragmatismo politico ed economico.

Spagna, è tutto perduto per le sinistre?

Contrariamente ad una idea diffusa, il PSOE ha subito un’usura relativa e il PP non cresce in modo spettacolare. La coalizione attorno a Sumar è ancora un mosaico di interessi motivato dalla logica della sopravvivenza. Sulla sconfitta della coalizione pesa anche una deriva identitaria.

Reagire, ma come

La “sinistra ufficiale”, ma non solo essa, è “fuori fase”, ovunque. Come dimostrano il voto amministrativo in Italia e in Spagna. E prima, lo sconfortante voto in Grecia e negli Stati scandinavi, mentre le rilevazioni di voto in Germania danno Afd al 20%, alla pari della Spd.

Elezioni UE, sinistre frammentarie e ininfluenti

Il riarmo in atto non ha nulla a che vedere con l’Europa della difesa, ma con gli interessi della NATO. I partiti della sinistra sembrano accodarsi al funzionalismo bellico, mentre si profila all’orizzonte un’inedita alleanza tra conservatori e popolari e uno spostamento verso est del baricentro politico dell’Unione.

L’analisi. Da Macron a Mélenchon

Nessuna tra le sinistre europee ha retto la sfida della società postindustriale, della fuoruscita dal fordismo, dell’ingresso nell’era del capitalismo finanziario e digitale. Ma la sinistra francese è forse messa peggio di altre. France insoumise un capolavoro politico, ma con molti problemi.

Ma anche l’estremismo di centro di Macron è un problema

Durante l’aspro scontro sociale sulla riforma pensionistica Macron ha contrapposto la democrazia alla piazza. La legittimità istituzionale scollegata dal consenso popolare è un guscio vuoto. Il tempo della monarchia presidenziale è passato, le istituzioni della Quinta Repubblica sono in grande difficoltà.

A che punto è l’orologio della guerra

L’Orologio della Pace continua ancora, surreale e indisturbato, a suonare nel parco di Hiroshima ogni giorno alle 8:15, orario esatto in cui l’umanità ricevette il battesimo della bomba atomica. Nel frattempo l’orologio della guerra ucraina non smette di suonare un solo istante da quel giorno di fine febbraio 2022 in cui Vladimir Putin diede inizio alla sua “operazione militare speciale”.

Le radici storico-politiche del declino della sinistra europea

Un processo di dissoluzione apertosi negli anni Novanta del secolo scorso, dopo la sconfitta del tentativo di Gorbaciov di procedere a una radicale riforma del sistema socialista. Ma incomprensibile è oggi la disattenzione verso la vitalità dimostrata dalle forze di sinistra in America latina.

Dopo la marcia su Mosca

In un paper pubblicato su “Analytica For Intelligence And Security Studies”, quanto accaduto con “la marcia per la giustizia” del gruppo Wagner è inquadrato in un generale processo di ibridazione e privatizzazione della sicurezza nazionale. Una pratica già utilizzata da altri stati in diversi scenari bellici.

La guerra ideologica. A partire da un saggio di Michele Prospero

Le radici dei conflitti del nuovo secolo vanno ricercate nella “nuova dislocazione dei rapporti di forza” a livello mondiale; per questa ragione è necessario negoziare un allargamento della governance globale. E abbandonare l’ideologia idealistico-democratica che supporta il progetto unipolare americano.

Corbyn, la sinistra che ha spaventato le élites

Le reazioni spropositate di media ed establishment nei confronti di Corbyn, un leader popolare con un programma sostanzialmente socialdemocratico, testimoniano la scarsissima tolleranza delle élites nei confronti di qualunque sfida che ne metta in discussione la capacità di indisturbata riproduzione.

Come cambia l’industria? L’ultimo libro di Vincenzo Comito

In un agile e documentato saggio (Come cambia l’industria. I chip, l’auto, la carne, Roma, Futura editrice, 2023) Vincenzo Comito ci racconta come il nostro modo di produrre, di lavorare, di consumare sta cambiando in tutto il mondo. Da occidente a Oriente. Un libro d’altri tempi, che parla del nostro tempo.

Prigozhin e la ricomposizione del potere

Da quando Vladimir Putin è al potere la Federazione russa è stata costantemente in mobilitazione bellica. Cecenia, Georgia, Siria, Libia, Ucraina sono gli scenari principali in cui il putinismo ha combattuto le sue guerre. Alla fine i nodi vengono al pettine.