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cultura politica e costituzionale

IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

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IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

Numero 20 – Aprile 2024

Guerra all’umano

C’è una lezione negli avvenimenti spaventosi di queste settimane. Gli errori si pagano, prima o poi. Anche quando in realtà sono crimini. Crimini contro la vita, come cantava Pierangelo Bertoli. Da quarant’anni non si fa altro: contro la natura e l’ambiente; contro il diritto e l’umanità; contro la vita, sempre più ridotta a merce; contro l’intelligenza e lo spirito. Tutto ciò ha un nome: guerra.

Il Wall Street Consensus sbarca in Eurolandia

Oggi il Parlamento europeo ha approvato il nuovo Patto di stabilità (e crescita?) destinato, dopo la sospensione del vecchio Patto durante la pandemia, a vincolare i futuri piani di bilancio degli Stati dell’UE. Dopo lunghe negoziazioni, il nuovo Patto riproduce la stessa logica ispirata all’austerity e alla diffidenza di Germania e ‘frugali’ per gli investimenti pubblici a debito.

Essere uomini, essere in-relazione

Il Tu è più difficile da pensare che l’Io, quasi che l’io per essere vero debba prescindere dall’altro. Ideologia. Il primo atto comunicativo non è lo scambio economico, ma il pianto. Il rapporto sociale primario è il bisogno inerme e il dono gratuito.

Intelligenza artificiale. O della “guerra all’umano”

L’IA è sempre più una meta-tecnologia in guerra con l’umano che ci comanda di “Agere sine Intelligere”. L’uomo connesso è sempre meno un uomo relazionale. Nessun Dio ci salverà, solo una mobilitazione collettiva può farlo.

Perché disumanizziamo?

Contro l’umano che disumanizza. L’uomo è il prodotto di se stesso, delle condizioni nelle quali è posto e degli strumenti e delle istituzioni sociali che produce e dalle quali è prodotto. E quindi la sua umanità è sempre in crisi, è sempre una ri-conquista.

Vizi e virtù del regolamento UE sull’intelligenza artificiale

Al di là del trionfalismo con cui l’Unione europea ha annunciato l’approvazione del regolamento, in realtà, come tante volte accade, “la montagna ha partorito il topolino”. La domanda elusa: guerra all’umano o guerra dell’uomo contro sé stesso? Come e a quali fini regolamentare.

Critica alle magnifiche e progressive sorti dell’IA

Si discute dell’utilità dell’intelligenza artificiale, per non parlare del vero tema: il suo utilizzo perverso, predittivo e previsionale. Per non parlare di un mondo governato da un tecno-capitalismo che lo desidera inchiodato ad un eterno presente. Senza imprevisti, senza politica, senza più gli uomini.

Intelligenza artificiale e principio personalista

L’improbabile scenario di una ribellione delle macchine. E i rischi reali di una riduzione dell’uomo a quantità fungibile, classificabile e “computabile”. Potenzialità e limiti dell’approccio europeo a fronte delle logiche commerciali delle grandi multinazionali.

Dottrina dei diritti umani e intelligenza artificiale

Se l’IA riesce, attraverso la sua opaca trasparenza, a rendere le logiche di potere sottostanti difficilmente visibili, anche alcune trasformazioni dell’ordine legale hanno un esito simile. Soprattutto in ordine alla retorica della dottrina dei diritti umani nell’era post-bipolare.

Le macchine possono pensare

Quando l’intelligenza artificiale era ancora una lontana distopia, Alan Turing, il geniale informatico che decifrò il codice “enigma” usato dai nazisti, si interrogava sulle differenze tra il pensiero umano e quello delle macchine. Ma noi lo abbiamo chiesto a ChatGPT…

Il mito dell’intelligenza artificiale

Per Erik J. Larson, mitizzare l’intelligenza artificiale è negativo, perché maschera un mistero scientifico con la narrazione di un progresso inevitabile. Ma è improbabile che si riesca a innovare, se decidiamo di ignorare un mistero fondamentale anziché affrontarlo.

L’architetto e l’oracolo

Per Gino Roncaglia, le intelligenze artificiali generative sono oracoli che operano associazioni statistico-probabilistiche. Se all’aumento della complessità non corrisponde una crescita delle competenze necessarie a gestirla, la complessità rischia di diventare un fattore di esclusione.

Morti sul lavoro, morti di lavoro

Continua, incessante la guerra al lavoro. Non solo gli incidenti nei cantieri e nelle officine, i morti sul lavoro.  Ma quella più invisibile e sottile, ma altrettanto disumana, che consuma quotidianamente le nostre vite. Morti di lavoro. Ne abbiamo discusso venerdì 19 aprile nel secondo modulo della Scuola di educazione alla politica Vivere la Costituzione, di cui pubblichiamo qui la registrazione completa.