web magazine di
cultura politica e costituzionale

IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

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IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

Numero 25 – Gennaio 2025

L’Africa di Trump. O con noi o contro di noi

Stop agli aiuti umanitari; sostegno alle imprese (occidentali); contrasto all’influenza “maligna” della Cina; formazione di una coalizione di “cooperativi”. La destra globale vuole più immigrazione e più immigrazione significa più destra.

L’eccezione era Biden. L’Unione lo capirà o si disintegrerà?

La parentesi non era Lui, ma Joe Biden. Grande è lo sgomento dei liberal e dei progressisti europei per il ritorno di Donald Trump alla Casa bianca. Come definire il suo movimento e comprendere il consenso di cui gode? Per capirlo bisogna partire dalla rivolta socio-culturale contro il mondo neoliberale.

Deoccidentalizzazione, Dottrina Monroe 4.0

In questo numero ci sforziamo di rovesciare il punto di osservazione: anziché guardare prioritariamente all’Occidente, alla sua pericolosa crisi di egemonia, proviamo a pensare prima di tutto al «the Rest», alla sua vitalità economica e alla sua crescita tecnologica. Per capire, in primo luogo, se da quella parte venga davvero solo una minaccia, ovvero se nella sfida per il riequilibrio dei rapporti di forza globali non ci sia anche un’opportunità.

Età dell’oro? no grazie

Per antica tradizione il giorno dell’insediamento di un nuovo Presidente è un momento repubblicano, un momento incentrato sul potere civile americano – l’essere costituzionalmente gli Usa una Repubblica – più che l’essere gli Usa, di fatto, anche un impero.

L’alba di un nuovo equilibrio globale

L’impero americano sarà l’ultimo della storia, ma Pechino non intende sostituirsi agli Usa quale dominus unipolare. La via cinese allo sviluppo – stabilità sociale, economia di mercato vigilata, controllo pubblico delle risorse – è un incubo per il capitalismo occidentale.

Quale Medio Oriente nel nuovo ordine mondiale

Ciò che è avvenuto in Medio Oriente negli ultimi 16 mesi potrebbe influenzare o alterare in modo significativo non solo il quadro geopolitico nella regione ma anche il processo di riassetto globale dei poteri e il progetto BRICS.

Verso un nuovo (dis)ordine?

Parafrasando Gramsci, il vecchio ordine è sempre più vacillante, mentre un nuovo ordine fatica a venire alla luce. Nell’intermezzo, si assiste a svariati fenomeni morbosi, tra cui la presidenza “Trusk”, che pur ispirata all’American First, potrebbe, invece, accelerare il tramonto dell’egemonia USA.

Cina, Europa e il nuovo corso trumpiano

Il 2025 potrebbe essere l’anno del grande compromesso o quello dello scontro decisivo tra Cina e Usa. La vittoria di Trump accentuerà la spinta verso un’Europa più dominata dalla finanza, meno sociale e più impegnata per la “rinascita” della manifattura bellica.

Accordo UE-Mercosur. Uno sguardo dall’America-Latina

Per parte della sinistra latino-americana l’accordo è l’espressione del neocolonialismo dell’UE: una tesi che pecca di economicismo. Nell’ordine multipolare è un bene che Mercosur e Unione europea approfondiscano i propri legami.

L’intervista. Da Stalin a Putin

Parla l’ex diplomatico russo Fédorovski, l’Europa ha venduto la propria anima ed è diventata vassalla degli Stati Uniti. I russi credono ormai che il continente del futuro sia l’Asia e ritengono che il loro avvenire sia legato ai BRICS. Intervista rilasciata al LAB Politiche e Culture.

L’Unione europea tra sovranismi e tecnocrazia

Pubblichiamo la relazione tenuta da Antionio Cantaro a Reggio Emilia lo scorso 20 gennaio 2025 nell’ambito del corso dell’Università popolare su “Quale futuro per la democrazia occidentale”.

Scrivere la storia degli Ebrei di Tunisia

Gli ebrei di Tunisi, come gruppo minoritario, un tempo emarginato e relegato, si sono affermati come intermediari e attori di modernizzazione tra il Regno di Tunisi e gli Stati occidentali.

Donne ebree tunisine nella resistenza all’occupazione tedesca (1942-1943)

Erano donne d’azione, che rifiutavano di restare passive. La loro militanza le ha portate ad agire nella sfera pubblica, spesso in relazione con gli uomini. Impegnate in un partito politico di sinistra che operava in clandestinità per evitare la repressione e per salvare i prigionieri di guerra.

Il conservatorismo è l’altra faccia della globalizzazione

Per Marco D’Eramo, tanto più il mercato e la concorrenza sono amorali e asociali tanto più è necessario un collante extra economico. Il cosmopolitismo globalista ha bisogno del localismo territoriale; i movimenti identitari sono solo l’altra faccia della globalizzazione, l’uno non può andare senza l’altro.

Dopo il secolo globale

La coerenza del mondo bipolare ha lasciato il posto a un sistema internazionale nel quale le diverse aree, sebbene in contatto grazie alla globalizzazione, abbracciano interessi, conflitti e linguaggi sempre più diversi. Alessandro Colombo delinea quattro scenari possibili.

Le dieci sorprese della guerra ucraina

Per Emmanuel Todd, la sconfitta dell’Occidente non è solo l’effetto della sconfitta militare nella guerra per procura in Ucraina, ma più a fondo, del declino demografico, economico e morale delle società occidentali, in preda al nichilismo.

Le condizioni economiche per la pace

Presentiamo la versione italiana, già pubblicata da Il Sole 24 Ore, di un appello promosso dagli economisti Emiliano Brancaccio e Robert Skidelsky che ha il pregio di gettare luce sulle cause economiche della guerra.