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cultura politica e costituzionale

IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

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IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

Numero 23 – Ottobre 2024

La Destra avanza

La destra avanza. In Europa, certo. Ma non solo. Le prossime elezioni presidenziali e politiche negli Usa saranno un altro test importante, da cui potrebbe derivare un’ulteriore spinta in avanti per la composita area della destra internazionale. Ma di quale destra stiamo parlando?

La lezione tedesca. Il successo annunciato di AfD

AfD è un partito di destra, di destra estrema, nazionalista, euroscettico, che però si autodefinisce liberal-conservatore e sinceramente democratico. La sua crescita, impetuosa tra i giovani, ha origine nei disastri prodotti dai governi Merkel e Scholz e la strategia di isolarla con un cordone sanitario è destinata a indebolirsi.

La lezione inglese. La sinistra vince e la destra detta l’agenda?

In un numero sulla destra che avanza un articolo sulle elezioni del Regno Unito del 4 luglio 2024 può apparire in dissonanza, vista la vittoria a “valanga” del Partito laburista di Starmer. Ma nel frattempo, il partito di Farage, Reform UK, ha ottenuto oltre il 14% dei voti.

Elezioni USA, una guerra interna al capitalismo finanziario

Alle presidenziali USA la sfida tra Harris-Walz e Trump-Vance andrebbe più adeguatamente definita come uno scontro tra il capitalismo finanziario delle “Big Three” e quello che ne vuole indebolire il monopolio. Senza scomodare la contrapposizione “Sinistra” – “Destra”.

Ideologie costituzionali della destra italiana

Il mito della democrazia del capo, alimentato dal MSI, ha travalicato i confini della destra. Il premierato si colloca entro questo crinale ideologico, ma oggi tutti i presidenzialismi devono fare i conti con una profonda crisi in Occidente della rappresentanza politica.

Il fascismo non è mai morto?

In un recente pamphlet, Luciano Canfora sostiene che il fascismo è ancora vivo. Per sostenere questa tesi conduce il lettore in un gran numero di giravolte storico-geografiche. Più proficua per capire la situazione odierna, è la categoria di “rivoluzione passiva”. Molti elementi che seguirono la crisi alla fine della Grande guerra ricorrono anche oggi, altri sono assai differenti.

Elegia della destra americana

Hillbilly Elegy può ancora essere utile per capire dove si sia originata l’estraneità culturale tra una parte della sinistra e una parte della classe lavoratrice e, correlativamente, a comprendere che cosa sta avvenendo nel rapporto tra la destra che si radicalizza e le classi popolari.

Il ritorno dell’estrema destra nell’Europa (neo)liberale

Il successo dei “populisti” non è la causa, ma l’effetto, della crisi della democrazia. E dato che all’orizzonte l’unico keynesismo che si profila è quello in campo militare coniugato al rigore fiscale, è prevedibile un ulteriore rafforzamento dell’estrema destra.

La Repubblica delle destre

Il testo integrale della lectio di Antonio Cantaro all’Assemblea delle Leghe Spi-CGIL Emilia Romagna (Cervia, 22 ottobre 2024). La Repubblica che hanno oggi in testa le destre italiane è la Seconda Repubblica. Vogliono riscrivere il futuro più che riscrivere la storia.

Il programma del Partito di Sahra

Redistribuzione del reddito, riconversione ecologica e maggiore controllo dell’immigrazione sono i pilastri del programma del nuovo partito tedesco BSW. Pubblichiamo qui la relazione di Fabio de Masi alla Scuola di formazione politica di Roma del 8 settembre.

La destra al potere di Carlo Galli

L’ascesa delle destre al governo è un fenomeno correlato alla crisi della democrazia. Per prenderla sul serio bisogna uscire dalla contrapposizione settaria e dalla personalizzazione degradante. È questo l’intento del libro di Carlo Galli di cui pubblichiamo la presentazione svoltasi a Napoli.

Dall’etica del riconoscimento alla cultura del dono

Nel suo ultimo libro, Francesco Fistetti sostiene che l’Occidente euro-atlantico deve prendere atto che siamo ormai entrati in un mondo post-occidentale e operare un coraggioso decentramento rispetto alla sua presunta superiorità spirituale, riconoscendo la pari dignità delle altre culture.

Draghi, un piano inutile?

Sì ma anche pericoloso, nella parte in cui suggerisce di spendere di più in armi. Per fortuna nessuno sembra al momento prenderlo sul serio. Resta l’inquietante interrogativo: dove è stato Draghi negli ultimi vent’anni di declino dell’Europa?