IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

Governo Opposizione Costituzione

Il successo dei primi due seminari (ri)costituenti promossi dal nostro web magazine tra la fine di settembre e i primi giorni di ottobre, ci ha suggerito di rendere disponibili per tutti i nostri sempre più numerosi ed esigenti lettori i materiali tanto del primo (La sinistra italiana dopo il 25 settembre) quanto del secondo (Il fascismo preso sul serio). Il robusto filo che li unisce – Governo Opposizione Costituzione – è ripetutamente evocato nei diversi contributi, una parte dei quali si trovano tanto nella versione scritta quanto in quella audio-video. È il nostro piccolo contributo ad una discussione responsabile e approfondita sulle sorti dell’Italia e dell’Europa, entrambe avviate ad un autunno freddo e caldo, non solo in senso metaforico. Ne parleremo approfonditamente già a partire dal prossimo numero. Ma abbiamo anche voluto sin d’ora anticipare alcuni dei temi che affronteremo nei prossimi mesi con un primo, documentato e articolato, contributo di Vincenzo Comito su (De)globalizzazione ed economia di guerra. Un nodo oggi ineludibile se si vuol fare uscire la discussione sul declino politico, economico e sociale del nostro Paese (questione al centro delle nostre preoccupazioni) da una dimensione ancora troppo provinciale, confusa, autistica. Questa nostra radicata convinzione rende oggi ancora più grande quella che sentiamo anche come una nostra responsabilità: contribuire a unire e federare i progressisti attorno ad un progetto di Opposizione in nome di una riattivazione dell’idea di Costituzione quale progetto di emancipazione collettiva che guidò i nostri Padri costituenti. Non un fortino consolatorio e nostalgico, la difesa formalistica di un testo, ma una vitale postazione d’attacco che ha i suoi obiettivi di medio e lungo periodo: attuazione e sviluppo dei principi della Carta del ’48. Il tema di come restituire alla sinistra un ruolo di opposizione non può, cioè, essere limitato alla dimensione della vita parlamentare e alle alchimie del ceto politico. L’opposizione si costruisce a partire da un programma fondamentale. Ma dotarsi di un programma fondamentale non significa immaginare un cambiamento purchessia, come se si trattasse di sostituire una camicia un po’ stropicciata. Un programma fondamentale è un programma di trasformazione dell’economia e della società italiana, delle sue istituzioni e della sua cultura, della sua antropologia collettiva. Un programma è fondamentale se è capace di indicare un diverso orizzonte di modernizzazione e civilizzazione del Paese. Un programma è fondamentale se è, innanzitutto, una prassi, un “plebiscito di ogni giorno” in nome del quale i governati vengano sottratti alla passivizzazione dell’individualismo neoliberale e chiamati a dissotterrare il loro diritto-dovere di opporsi collettivamente al destino che si pretende già scritto per loro. La Costituzione repubblicana lo è stata a lungo. E può, a certe condizioni, tornare ad esserlo. Buona lettura e buon ascolto.

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