IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

Il sogno delle macchine di Günther Anders

Pubblichiamo la traduzione di un inedito di Günther Anders, tratto da "Le rêve des machines" (Éditions Allia, Parigi, 2022). Nel volume sono riportate due lettere che l’autore indirizzò a suo tempo a Gary Powers, il pilota dell’aereo spia statunitense U-2 abbattuto in Unione Sovietica nel 1960.

Powers fu fatto prigioniero e poi scambiato con una spia sovietica a Berlino. Il pilota non rispose mai alla prima lettera di Anders, mentre la seconda non gli fu probabilmente mai recapitata. Qui di seguito alcuni brani tratti dalla seconda lettera e centrati sul tema del rapporto nuovo che si è venuto instaurando tra noi e le macchine.

Le Macchine

«…le relazioni tra l’uomo e la macchina sono rovesciate; oggi non è più la macchina che è al servizio dell’uomo, ma al contrario è l’uomo che è al servizio della macchina… noi non viviamo più, come è stato nei secoli passati, in un mondo di uomini in cui si trovano, tra l’altro, delle apparecchiature; ma al contrario in un mondo di apparecchiature nel quale si trovano, tra l’altro, degli uomini

…Non è ancora mai successo che un potere si sia contentato semplicemente di utilizzare i suoi dominati (come voi o io) come dei semplici ingranaggi; li obbliga in più a adottare la sua visione del mondo – perché questo aumenta enormemente l’utilità dei soggetti. …In altre parole le apparecchiature non si contentano più di incorporare i frammenti del mondo (quali voi o io) come degli ingranaggi; li obbligano in più (anche a noi) ad adottare la loro visione del mondo. Per sopramercato questa presa di controllo è resa sopportabile dall’illusione di un’azione volontaria…

…noi non siamo più come dei guerrieri vinti, ma come dei vinti che ormai si riconoscono come schiavi della potenza vittoriosa e che collaborano con essa; che vedono la loro stessa situazione con gli occhi di quest’ultima; che condividono con essa gli urli di trionfo; che si sentono dalla sua parte; e questo senza la minima ricompensa. Perché il nostro completo asservimento consiste nel fatto che mentre accettiamo il potere del vincitore, noi rinunciamo ad ogni diritto ad essere accettati o riconosciuti da essa come suoi figli…noi restiamo volontariamente come degli estranei…

…In quanto vinti, noi non abbiamo più alcun diritto. Se vogliano renderci conto veramente della nostra situazione attuale di privazione dei diritti dobbiamo fare quella inversione completa dello sguardo che Copernico aveva portato avanti nei confronti del sistema solare, nel nostro caso nei confronti del nostro sistema delle macchine. Detto in altro modo: sebbene noi siamo gli autori di questo sistema,…dobbiamo rinunciare a pensarci come se fossimo al suo centro. La situazione attuale non corrisponde all’enunciato “questo mondo ci è estraneo”, ma “in questo mondo noi siamo degli estranei”; …non siamo noi, ma il mondo delle apparecchiature che determina cosa è estraneo. Il sistema ci tratta come degli estranei… Esseri umani diventati dei corpi estranei, l’alternativa a cui noi saremo confrontati nel mondo delle macchine è la seguente: “sterminio totale o assimilazione totale- tertium non datur”.

…Gli stermini come quelli degli ebrei e degli zigani sotto il regime nazionalsocialista sono restati, almeno sino ad oggi, delle eccezioni. Il più delle volte le macchine si limitano ad impadronirsi non direttamente delle nostre vite, ma “solo” di noi – una scelta alla quale si limitano non per l’amore dei nostri begli occhi di esseri umani, ma esclusivamente perché essi hanno bisogno di ingranaggi, in cui vogliono trasformarci; perché il profitto che gli apportiamo come viventi è generalmente più grande di quello che gli porterebbe il nostro sterminio. Ogni vincitore ragionevole non agisce diversamente e questo dà molto tempo: preferirà sempre degli schiavi a dei cadaveri…».

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