Il 29 aprile scorso è stato eletto quale nuovo Segretario Generale della Cgil Emilia Romagna, Massimo Bussandri. A lui ci siamo rivolti per alcune domande sui temi intorno ai quali ruota l’ultimo numero del web magazine, la “sinistra assente”. Nel ringraziarlo per la disponibilità, inizio subito con una considerazione ed una domanda di carattere generale, prima di entrare sui temi più specifici. In una delle sue ultime uscite pubbliche, prima di rassegnare le dimissioni, Draghi aveva ribadito ancora una volta che la vocazione del suo governo era quella del fare, “Questo governo – sottolineava- è costruito per fare”. Ora, senza altre specifiche questo approccio consegna l’azione di governo ad una questione di mezzi più che di fini, magari decisi da altri in contesti economico-finanziari sottratti al controllo democratico. Quali sono a tuo avviso i punti principali di una ipotetica agenda di governo che una politica rinnovata dovrebbe porre al centro della sua azione?
Nel provare a rispondere al quesito, potrei partire richiamando i temi che saranno al centro dell’imminente Congresso che prenderà avvio, con le assemblee di base, a partire dalla fine di settembre prossimo per concludersi con il Congresso nazionale Confederale nel marzo 2023. L’orizzonte profondo è quello della costruzione di un nuovo modello di economia e di società, che faccia perno su una ritrovata centralità del lavoro. I punti salienti da affrontare nel concreto dell’azione di governo sono: l’emergenza salariale, che riguarda sia i redditi da lavoro che le pensioni; l’emergenza precarietà; il welfare pubblico, da rilanciare con forza mediante investimenti in particolare nella sanità pubblica; la sicurezza sul lavoro. Occorre poi definire le modalità di un governo necessariamente pubblico delle tre grandi transizioni strategiche: quella demografica, quella ambientale e quella digitale. Come accennavo, la tensione di fondo dovrebbe essere l’aspirazione a un modello di società e di economia decisamente alternativo a quello che ci ha condotti dritti in una crisi climatica senza precedenti e sull’orlo di una guerra globale.