IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

Sincerità?

Massimo Franco ama dare di sé stesso la rappresentazione di uno che non le manda a dire. Da lungo tempo, dalle colonne del Corriere della Sera di cui è commentatore e notista, consiglia, prevede, ammonisce, minaccia la politica, i partiti e gli italiani che se non faranno come vuole la logica, se non faranno, quello che Lui crede sia giusto e, soprattutto, se non faranno ciò che vuole l’establishment sarà il diluvio. Il noto editorialista è uno, verrebbe da dire, di quelli che ha fatto del suo nome e del suo cognome una vocazione. Essere sempre massimamente franco è il suo motto. A questa sua comoda e fruttuosa “postura” di “professionista della sincerità” non ha rinunciato nemmeno prima di andare in vacanza. Ospite lo scorso 8 luglio del programma in onda di La7, il talk show ‘condotto’ da David Parenzo e Concita De Gregorio, ha annunciato urbi et orbi che senza Mario Draghi il nostro Paese finirà come la Grecia nello scorso decennio. Se l’attuale Premier, ha tuonato, dovesse essere mandato via da “una congiura di palazzo”, a rimettere ordine in Italia arriverà la Troika formata da Commissione europea, Fondo monetario internazionale e Banca centrale europea. Possibile, se non probabile. Ma invece di indignarsi per questo possibile ennesimo colpo alla vita democratica così come è regolamentata dalla nostra Costituzione, l’ineffabile giornalista ha rappresentato il futuro arrivo della Troika come la giusta e meritata punizione per non aver compreso che Draghi è “la garanzia interna” e che sino a quando sarà Premier non vi sarà un esplicito e formale “commissariamento” del nostro Paese. Esiste, dunque, un commissariamento soft (Draghi) e un commissariamento hard (il dopo Draghi). Tertium non datur, secondo Massimo Franco. Quando sincerità fa rima con subalternità persino un tema serissimo come quello del “vincolo esterno” finisce per colorarsi delle tinte della farsa. Noi continuiamo, invece, testardamente a pensare che l’Italia meriterebbe altro. Altri partiti, altri politici, altri movimenti, ma anche altri commentatori. La riforma etica e morale del Paese deve pure cominciare da qualche parte. Massimo Franco mettendosi da parte potrebbe finalmente offrire un suo contributo a combattere la miseria di una politica ridotta a “congiura di Palazzo”. E il tema della sfida del vincolo esterno e della sua necessaria armonia con il ben più profondo vincolo interno – la legittimazione democratica e lavorista della Repubblica sancita dalla Costituzione – che deve tornare ad essere discusso come merita. Pubblicamente, trasparentemente, consapevolmente, senza sotterranei e scellerati ricatti. Altrimenti, smettiamola con l’ipocrita lamentela sulla crescita dell’astensionismo e sul ritorno dei populismi e dei nazionalismi.

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