Il bel libro di Antonio De Simone merita ben più di una semplice segnalazione e andrebbe letto e meditato anche dai tanti e sempre più numerosi appassionati e cultori della fotografia. Pochi anni prima di morire Jean-Leon Gérome, un pittore di fine ottocento, dirà che la fotografia aveva finalmente fatto uscire la verità dal pozzo, aveva costretto gli artisti ad abbandonare le vecchie routine e a dimenticare le vecchie formule. Condividiamo intimamente, intuitivamente, l’invito ad abbandonare le vecchie routine e a concentrare i nostri sforzi intellettuali anche, se non soprattutto, sulla lingua che utilizziamo. A impiegare i diversi linguaggi non solo come osservatori privilegiati per indagare la realtà, ma anche come strumento attraverso cui plasmarla, modificarla e darle senso. Le colte e sofisticate pagine di Antonio De Simone rafforzano questa nostra convinzione.