IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

Andrea Guazzarotti

Meloni in Europa: o dell’arte di “risciacquare i panni in Arno”

Al di là della retorica, la Meloni e il suo partito hanno notevolmente mutato la loro postura sovranista riguardo all’UE. Il bilancio fin qui è tra continuità e discontinuità rispetto al governo Draghi. Nel frattempo, le alleanze nel Parlamento europeo profilano un ruolo cruciale degli esponenti di Fratelli d’Italia.

Cos’è la pace?

Pubblichiamo la conferenza tenutasi a Barcellona il 14 marzo scorso nell’ambito della rassegna “Dialoghi di Pedralbes. Pensare la pace, pensare la guerra”, in cui Andrea Guazzarotti risponde alle domande del filosofo morale Daniel Gamper e del giornalista Antoni Bassas.

La pace tra messianismo e funzionalismo dell’UE

La pace evocata da Draghi e quella di Mattarella hanno un senso profondamente diverso: possono occultare o disvelare l’esigenza di scegliere se fiancheggiare o contrastare l’unipolarismo statunitense al tramonto

L’UE salva i suoi valori o si autoassolve dai suoi errori?

Alla fine della seconda guerra mondiale, quando gli USA, assieme con le altre potenze occidentali vittoriose, dovevano decidere che fare della Germania, il generale statunitense Lucius Clay affermò che «Non vi è scelta fra l’essere comunisti con 1.500 calorie giornaliere e il credere nella democrazia con un migliaio». E fu così che, abbandonato l’originario approccio punitivo del piano Morgenthau, iniziò la ricostruzione post-bellica in Europa occidentale.

C’eravamo tanto amati? Il fallimento dell’accordo del secolo Cina-UE

La sigla dell’accordo globale sugli investimenti esteri tra Cina e UE è giunta dopo 7 anni di negoziati: lo stallo attuale è frutto dell’irrigidimento di entrambe sulla questione dei diritti umani in Cina e segnala un parallelo conflitto identitario interno. La guerra in Ucraina e la rielezione di Xi ha ulteriormente allontanato il miraggio di un’intesa pragmatica, riallineando l’UE agli USA

Voto italiano, UE e sistema (a)politico multilivello

In Italia, ma già alle parlamentari francesi di pochi mesi fa, prosegue il calo della partecipazione al voto. I più penalizzati sono i partiti di centro-sinistra, specie il partito più di tutti e da più lungo tempo schierato a favore della tecnocrazia europea.

Più flat-tax per tutti!, o dell’uguaglianza dei ricchi

Ennesima proposta di flat-tax da parte del capo della Lega, Salvini: versione, riveduta e corretta, dell’ideale neoliberale che rappresenta i lavoratori come capitalisti, ossia che li modella sull’idealtipo del “nuovo” rentier, del soggetto titolare di beni e asset finanziari produttivi di rendita. È un messaggio insidioso, perché capace di ammantarsi di quel tanto di egualitarismo da farlo sembrare “popolare”, sfruttando abilmente l’ormai consolidata diffidenza di molti lavoratori verso l’intervento dello Stato.

Draghi, ieri oggi domani

Proprio nel luglio 2012 il Draghi del whatever it takes ammonì i mercati (cioè gli speculatori) che se non avessero cambiato registro, lui li avrebbe rimessi in riga con i potenti mezzi della BCE. Anche se molti lo ritennero un bluff ben congegnato, i mercati (cioè gli speculatori) preferirono non andare a vedere le carte dell’autorevole banchiere centrale. Con i riottosi partiti italiani, Draghi ha usato un tono similmente minaccioso, ma quelli (i riottosi partiti) non hanno creduto al bluff e hanno voluto andare a vedere. Anche perché la speculazione sul mercato della politica italiana dell’unico partito rimasto all’opposizione stava facendo crescere troppo lo spread tra gli alleati del centro-destra.