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cultura politica e costituzionale

IDEATO E DIRETTO
DA ANTONIO CANTARO
E FEDERICO LOSURDO

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IDEATO E DIRETTO DA ANTONIO CANTARO E FEDERICO LOSURDO

Le cose e le parole

Guerra contro le donne, cosa dice la Costituzione

Nella lunghissima guerra del patriarcato contro le donne cosa dice la Costituzione? Come, noi tutte e tutti, possiamo raccogliere la sua lezione? Riscrivendo il diritto. La “lectio” di Barbara Pezzini, una delle più autorevoli giuriste italiane.

E oggi? C’è ancora domani

Questa non è una recensione. C’è ancora domani, il film di Paola Cortellesi, è un’opera politica nel senso più autentico e più nobile del termine. La vicenda narrata ha mosso nell’animo degli spettatori qualcosa di profondo e di vitale, un sentimento individuale e collettivo di libertà e di emancipazione.

Uomini e donne tra natura e cultura

Non solo patriarcato. Siamo mammiferi con un corpo e un cervello, frutto di una lunga evoluzione filogenetica. Lavorare per una cultura che, interagendo con la nostra natura, faciliti le disposizioni di socialità che ci sono proprie, le uniche in grado di far vivere bene gli uomini e le donne.

Morti di lavoro

Andare alle radici del progressivo indebolimento della posizione contrattuale dei lavoratori. La bussola è la Carta costituzionale. L’attività produttiva deve essere salubre e sicura fin dal suo concepimento. I morti di Firenze, sempre più al “ribasso”.

Guerra al lavoro, uberizzazione

L’innovazione, la globalizzazione, l’intelligenza artificiale favoriscono una minoranza di privilegiati e una degradazione della condizione dei lavoratori. Che non possono contare che su sé stessi in caso di infortunio, malattia, gravidanza; niente sanità, niente pensione, ma solo una feroce concorrenza.

La favola della “società signorile di massa”

La nostra non è una società «signorile di massa», come postula Luca Ricolfi, ma soffre di quegli stessi mali che si ripropongono come terapia. Rispecchia la forma neoliberale che il capitalismo si è dato a partire dagli ultimi decenni del ventesimo secolo.

Se il capitalismo ha i secoli contati siamo spacciati!

Si può uscire dalla crisi ambientale senza recuperare la prospettiva socialista? L’ecosocialismo è un discorso oggi minoritario, ma forse ineludibile. Un libro recente di Kohei Saito sull’ecosocialismo di Marx riapre il dibattito. Se “il capitalismo ha i secoli contati” allora non c’è speranza, perché l’ecosistema non può attendere tanto.

Il discorso della Costituzione

La revisione dell’art. 9 è spesso celebrata con toni enfatici («svolta epocale», «rivoluzione verde»). L’interesse delle future generazioni è un tema ambiguo. Già nella giurisprudenza l’orizzonte dell’equità intergenerazionale è servito a blindare politiche di austerity.

Insidie, miraggi e trappole dell’ambientalismo

Le lotte ambientali e sociali non possono essere separate le une dalle altre. Altrimenti si produrranno risposte deboli, prive di consenso e prima ancora battaglie sbagliate in principio, dove la buona fede si lascia incanalare dalla retorica e dagli interessi del capitalismo green.

Un abisso senza fondo, l’11 settembre ha fatto scuola

Per Netanyahu siamo alla «nostra seconda guerra di indipendenza: vincere o cessare di esistere». Simili le certezze intraviste nel campo opposto: «il jihad come metodo e la morte per la gloria di Dio come il più caro desiderio».

L’Unione europea verso l’irrilevanza economica?

L’UE dovrebbe indirizzare la propria azione al mondo multilaterale. Prevale la tendenza a rinchiudersi nel campo atlantista, come mostrano le vicende russo-ucraina e israelo-palestinese, usate per far prosperare l’industria delle armi.

L’Unione europea tra Federazione e Impero

Continuare a perseguire l’ideale di un’“Unione sempre più stretta” senza dare un chiaro verso a tale moto produce il perpetuarsi dell’equilibrio tra Stati membri e Unione fondato sulla soppressione di ogni discorso attorno alla sovranità popolare.

Sei luoghi comuni sull’Africa

L’Africa, un continente senza storia, eternamente stagnante, indifferenziato al suo interno e i cui abitanti hanno come unico scopo la fuga verso l’Europa. Luoghi comuni che alimentano il pregiudizio eurocentrico e ostacolano ogni cooperazione.

“Piano Mattei” e neocolonialismo

Il libro di Gustavo Gozzi, “Eredità coloniale e costruzione dell’Europa”, uno strumento prezioso per ricostruire la trama e l’ordito con i quali sono state intrecciate le politiche occidentali verso l’Africa. La stessa trama e lo stesso ordito che sottostanno al “Piano Mattei”.

Golpe in Niger, il sociale prima della geopolitica

Il colpo di stato in Niger è l’ultimo di una serie di putsch che investono il Sahel, martoriato da guerre e povertà indotte da decenni di sfruttamento e di regimi autoritari. Le élite militari hanno colto l’occasione per prendere il potere, usando la retorica spuria dell’antioccidentalismo.

Polonia e Ungheria alla fine dell’irenismo neoliberale

Cosa c’è dietro il mancato radicamento in Polonia e Ungheria dei valori del costituzionalismo democratico? Il genio maligno della geopolitica nazionalista sta uscendo dalla lampada del neoliberismo, smentendone il suo presunto irenismo. In esclusiva l’introduzione all’ultimo libro di Andrea Guazzarotti (in libreria dal 1° settembre per Franco Angeli)

La questione (dell’Europa) centro-orientale

Se la guerra venisse vinta da forze iper-atlantiste come Polonia e paesi baltici, l’integrazione europea sarebbe compromessa. L’alternativa non può però essere una divisione tra una Europa minor e un’Europa maior, ma riconoscere che la questione dell’Europa orientale è la questione dell’Europa come tale.

L’amico americano

la guerra si è trasformata in quella macelleria che (non) vediamo, con il rischio crescente di un drammatico salto di scala. Viene in mente il vecchio Clausewitz che giustamente ammoniva: «la guerra è un atto di forza, all’impiego della quale non esistono limiti».

Elezioni UE, sinistre frammentarie e ininfluenti

Il riarmo in atto non ha nulla a che vedere con l’Europa della difesa, ma con gli interessi della NATO. I partiti della sinistra sembrano accodarsi al funzionalismo bellico, mentre si profila all’orizzonte un’inedita alleanza tra conservatori e popolari e uno spostamento verso est del baricentro politico dell’Unione.

L’analisi. Da Macron a Mélenchon

Nessuna tra le sinistre europee ha retto la sfida della società postindustriale, della fuoruscita dal fordismo, dell’ingresso nell’era del capitalismo finanziario e digitale. Ma la sinistra francese è forse messa peggio di altre. France insoumise un capolavoro politico, ma con molti problemi.

Ma anche l’estremismo di centro di Macron è un problema

Durante l’aspro scontro sociale sulla riforma pensionistica Macron ha contrapposto la democrazia alla piazza. La legittimità istituzionale scollegata dal consenso popolare è un guscio vuoto. Il tempo della monarchia presidenziale è passato, le istituzioni della Quinta Repubblica sono in grande difficoltà.

Sotto l’urto dell’Intelligenza artificiale

Viviamo davvero in un mondo in via di de-occidentalizzazione? In realtà stiamo facendo i conti con un’occidentalizzazione perversa. Oggi è l’ora di ChatGPT. L’incontro con questa forma di intelligenza “aliena” richiede più eguaglianza e più controllo.

Un mondo globale e multipolare, lo sguardo di Lula

Il segno distintivo del governo Bolsonaro è stato l’anti-mondialismo. Al contrario, Lula coniuga principi liberali e principi realisti. Il rispetto del diritto internazionale ma anche l’idea di un protagonismo politico dell’America Latina, a partire della preservazione della foresta amazzonica.

Il socialismo di mercato in Cina e la sfida tecnologica

L’innovazione e il progresso tecnologico saranno il terreno decisivo su cui si giocheranno le sorti della Cina e della sua lotta “esistenziale” per la sopravvivenza nel quadro di un’inedita guerra fredda.

Meloni in Europa: o dell’arte di “risciacquare i panni in Arno”

Al di là della retorica, la Meloni e il suo partito hanno notevolmente mutato la loro postura sovranista riguardo all’UE. Il bilancio fin qui è tra continuità e discontinuità rispetto al governo Draghi. Nel frattempo, le alleanze nel Parlamento europeo profilano un ruolo cruciale degli esponenti di Fratelli d’Italia.

Il non detto dell’agenda sociale del governo

Salario minimo e reddito di cittadinanza sono per la destra strumenti dannosi per il mercato del lavoro: furore ideologico funzionale a congelare lo svantaggio sociale. La disoccupazione dipende dalle esose pretese di chi non è disposto ad abbassarsi il salario: la storia ha già sconfessato questo postulato dell’economia neoclassica.

La stravagante politica energetica ed ambientale del governo

La politica del Governo contribuisce a vanificare le misure contro il riscaldamento globale e accentua il ritardo del nostro paese in alcune tecnologie vitali. Siamo sempre più un paese esportatore di semilavorati prodotti da manodopera a basso costo, condannato al declino tecnologico

La pace tra messianismo e funzionalismo dell’UE

La pace evocata da Draghi e quella di Mattarella hanno un senso profondamente diverso: possono occultare o disvelare l’esigenza di scegliere se fiancheggiare o contrastare l’unipolarismo statunitense al tramonto

La guerra è nell’interesse dell’Italia?

Essere cobelligeranti è nell’interesse nazionale? L’Italia si ritrova nelle condizioni di maggiore debolezza, perché è troppo grande per arrabattarsi e, allo stesso tempo, troppo piccola e fragile

Dopo l’Ucraina. Un nuovo ordine energetico mondiale?

Tra i tanti effetti del conflitto ucraino non bisogna sottovalutare la formazione progressiva di un nuovo ordine energetico mondiale incentrato su una inedita alleanza tra Cina e Paesi del Golfo e un ridimensionamento del ruolo globale del dollaro.